TIBET

Un viaggio in Tibet significa lasciarsi trasportare dalle emozioni del "Tetto del Mondo". Il Tibet è una regione autonoma della Cina che non ha bisogno di motivazioni per esplorarla perchè è affascinante quanto sconosciuta. È una delle regioni più ambite e sognate grazie ai suoi incantevoli paesaggi, monasteri straordinari, altissime montagne, antiche città perdute e tanta tradizione. Fare un viaggio in Tibet significa entrare a pieno nella vita del paese con i monaci tibetani in una sala di preghiera e conoscere una fede che sembra appartenere a un’altra epoca. Un viaggio tra spiritualità ed avventura, un viaggio nell'anima, sull’altopiano più incredibile del mondo: il Plateau Tibetano!

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NOTIZIE UTILI

DOCUMENTI E VISTI

Per tutte le destinazioni è necessario essere in possesso di passaporto con validità minima di 6 mesi dalla data di rientro in Italia. Al passaporto va apposto il visto.
BHUTAN: il visto si ottiene prima della partenza. Allegata ai vostri documenti di viaggio vi sarà la copia dello stesso, da esibire in aeroporto. Da non dimenticare il visto del Paese da cui poi si accede al Bhutan.
LADAKH: è necessario il visto indiano
TIBET: il visto si ottiene prima della partenza. Da non dimenticare il visto del
Paese da cui poi si accede al Tibet.
NEPAL: il visto si ottiene all’arrivo

VACCINAZIONI E MEDICINALI

Nessuna vaccinazione per queste località è obbligatoria. Vi consigliamo antitetanica e antitifica.

VALUTA

In BHUTAN la moneta ufficiale è il Ngultrum, ma sono ufficialmente accettate le rupie indiane. In LADAKH la rupia indiana. In TIBET lo Yuan cinese e in NEPAL la rupia nepalese. In tutte queste località sono accettati sia i dollari che gli Euro. Le carte di credito si usano solo nelle località maggiori

LINGUA

In BHUTAN la lingua ufficiale è lo Dzongkha, in LADAKH il Ladakhi, in TIBET si parlano la lingua tibetana e quella cinese e in NEPAL il Nepali, ma si parla comunemente l’inglese.

CLIMA

Ad eccezione del Nepal, LADAKH BHUTAN e TIBET si trovano ad altitudini elevate. Per Ladakh e Tibet l’altitudine è da una base di circa 3.500 m a circa 5.500 metri quando si attraversano i passi più alti. Per il Bhutan invece l’altitudine massima è di 3.500 metri, ma in genere la maggior parte del viaggio avviene al disotto di questo limite (quasi sempre intorno ai 2000 - 2500 metri). Il periodo migliore per viaggiare è dunque l’estate da maggio a settembre, ma anche in aprile ed ottobre è possibile anche se il clima è già più rigido. I mesi migliori
sono quelli fuori dall’influsso del monsone, cioè maggio, giugno e settembre. Ricordiamo che il monsone tocca più la zona Est (Bhutan, Tibet, Nepal) che quella Ovest (Ladakh). Tra queste tre destinazioni di alta montagna, solo il Bhutan è visitabile anche d’inverno, al freddo ma senza clima troppo rigido, essendo il più basso come altitudine. A parte va considerato il NEPAL dove in
un tour classico si va dai 1.200 metri di Kathmandu ai 300 metri del Parco di Chitwan. Il Nepal dunque non è da considerarsi destinazione di alta montagna ed è visitabile tutto l’anno. Il periodo migliore in questo caso è l’inverno, da ottobre a marzo. Ottimo anche in aprile maggio e giugno. D’estate, essendo periodo di monsone, potrebbe piovere e le montagne potrebbero non essere visibili perché coperte da nubi.

ALTITUDINE E ACCLIMATAMENTO

Da non sottovalutate l’effetto dell’altitudine in BHUTAN, LADAKH e TIBET. Anche se ci si sente bene, non riposare il giorno dell’arrivo può voler dire ipotecare l’intera vacanza. Normali sintomi potrebbero essere mal di testa, fiato corto, battiti del cuore accelerati, gambe molli, nausea e a volte vomito. Potrebbero presentarsi forti il primo giorno. L’effetto sarà minore già dal secondo. Dal terzo dovrebbe ritornare tutto alla normalità. Se non si affronta appropriatamente l’altitudine con il riposo, i sintomi potrebbero perdurare per l’intero viaggio. Buone norme sono bere tanti liquidi e mai freddi (tè, acqua) e limitare la quantità di cibo ai pasti. Non prendere se possibile medicinali per non coprire i sintomi di problemi più gravi. In NEPAL il problema dell’altitudine non sussiste.

ABBIGLIAMENTO

Per BHUTAN, LADAKH e TIBET si faccia conto di star andando in montagna. Occorrono maglie a maniche corte e maglie o camicie a maniche lunghe per la sera. Pile caldi e caldi maglioni di lana. Nelle località maggiori è sufficiente un buon paio di scarpe da ginnastica, ma quando ci si addentra nelle valli sono preferibili quelle da trekking. Indispensabile una giacca mediamente imbottita, tipo husky o, meglio, una giacca tecnica estiva da montagna. Se poi è impermeabile ed ha il cappuccio è la soluzione migliore in caso di pioggia o neve. Berretto
estivo e occhiali imprescindibili. Se si viaggia a inizio o fine stagione, consigliamo anche piumino imbottito, berretto in lana, sciarpa e guanti per cali improvvisi di temperatura. Abbigliamento comunque sportivo ed informale. Non si dimentichi un’alta protezione solare. Per il NEPAL abbigliamento estivo in estate con capi comodi e informali, un po’ più cittadino a Kathmandu. In primavera ed autunno abbigliamento da mezza stagione con qualche capo leggero, abbigliamento invernale d’inverno.

GUIDE

Per i viaggi individuali non esistono guide parlanti italiano in Bhutan, Ladakh e Tibet. Imprescindibile quindi la conoscenza della lingua inglese. In Nepal vi sono guide parlanti italiano, ma solo a Kathmandu. Per i viaggi di gruppo in caso di mancanza di guide parlanti italiano sul posto, inviamo una guida – accompagnatore parlante italiano da un altro Paese, a supportare e tradurre la guida
parlante inglese del posto.

STRADE

BHUTAN: Lo stato delle strade è buono ma è un continuo susseguirsi di curve.
Difficile trovare un rettilineo che duri più di 100 metri! Ciò comporta che alle volte un trasferimento di soli 100 km duri anche 4/5 ore. In Bhutan c’è una sola strada, per cui alle volte per passare da una località all’altra si ripassa per le stesse strade, per le stesse curve!
LADAKH: le strade per raggiungere le valli (con particolare riferimento alla Valle di Nubra e ad un tratto del tragitto che collega Uletokpo a Kargil) sono a tratti (anche lunghi) non asfaltate. Non hanno guard rail e chi sta dalla parte dello
strapiombo ha l’impressione di essere sul ciglio del mondo. Gli autisti in compenso sono bravi ed esperti, affidatevi con sicurezza a loro che le percorrono giornalmente.
TIBET: da Lhasa fino a Zhangmu (il confine con il Nepal) corre la mitica Friendship Highway, ormai completamente asfaltata, sicura e veloce. Sempre possibili smottamenti o interruzioni a causa delle avversità atmosferiche.
NEPAL: lo stato delle strade è buono, le strade sono tutte asfaltate ma con alcuni tratti accidentati che rendono lunghi i trasferimenti tra Kathmandu e Pokhara o Chitwan.